RITROVARE LA REALTÀ : gli ANIMALI come ANTIDOTO AL DIGITALE
Viviamo immersi in una dimensione digitale che, giorno dopo giorno, sta sostituendo il contatto umano con la connessione virtuale.
Gli schermi ci legano, ma allo stesso tempo ci isolano. Bambini, ragazzi e adulti trascorrono ore davanti al telefono o al computer, spesso dimenticando che la realtà vera ha un battito, un respiro e uno sguardo che risponde.
E poi ci sono loro: gli animali da compagnia e i cavalli, che con la loro presenza costante e silenziosa ci riportano al “qui e ora”.
Un cane che ci aspetta, un gatto che ci osserva, un cavallo che ci ascolta senza giudicare: sono presenze che riattivano emozioni vere, empatia, cura, responsabilità.
In un’epoca in cui il digitale genera dipendenze, alienazione e perfino violenza online — come accade nel cyberbullismo — il rapporto con un animale diventa una forma di terapia naturale.
La scienza lo conferma: l’interazione con gli animali riduce l’ansia, migliora l’umore, favorisce la concentrazione e aiuta a regolare l’attività neuronale.
Nei cavalli, in particolare, la relazione uomo-animale si trasforma in una relazione terapeutica profonda, capace di potenziare l’autostima e la consapevolezza corporea.
Non a caso si parla sempre più spesso di ippoterapia o di equine-assisted therapy, strumenti efficaci anche per superare traumi psicologici e disagi derivanti da isolamento o abuso del digitale.
Forse la vera rivoluzione non è solo proteggere i nostri animali nel mondo del diritto, ma anche comprendere che sono loro, spesso, a salvare noi.
Nel loro sguardo non c’è connessione internet, ma connessione autentica.
