MEDIAZIONE DIGITALE: LA VIA LEGALE PER RITROVARE DIGNITÀ E VERITÀ
Quando subiamo diffamazioni, offese o violazioni della privacy online, la prima reazione è spesso la rabbia o la paura.
Ma esiste una strada diversa dal tribunale: più rapida, riservata e umana.
Si chiama mediazione digitale.
COS’È
È una procedura legale prevista dal D.Lgs. 28/2010, che permette di risolvere conflitti nati sul web — come insulti, post diffamatori, fake news o violazioni dell’immagine — senza dover affrontare un processo.
Le parti si incontrano (anche online) con un mediatore professionista e i propri avvocati per trovare un accordo concreto:
rimozione dei contenuti,
risarcimento del danno,
impegni di non diffusione,
o semplicemente un dialogo che ristabilisce rispetto e verità.
PERCHÉ SCEGLIERLA
È più veloce (max 3-6 mesi)
È riservata (tutto ciò che si dice resta confidenziale)
È legale: l’accordo firmato diventa titolo esecutivo
È umanamente sostenibile: evita scontri pubblici e ulteriore esposizione
QUANDO SI PUÒ ATTIVARE
Puoi avviare una mediazione digitale se sei vittima di:
• Diffamazione o offese sui social
• Violazione della privacy o del diritto all’oblio
• Danno reputazionale o psicologico derivante da comportamenti online
COME FUNZIONA NEL WENDY PAN PROJECT
Il progetto offre un Sportello Legale di Ascolto e Mediazione Digitale, curato dall’Avv. Laura Queirolo, per aiutare chi subisce abusi o diffamazioni online a:
• comprendere i propri diritti,
• raccogliere prove,
• e avviare una procedura di mediazione nel rispetto della legge.
L’obiettivo è ricostruire la dignità e il dialogo, trasformando il conflitto in consapevolezza.
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“La consapevolezza è la prima forma di difesa. Il diritto è la sua voce.”
— Avv. Laura Queirolo
